La mancata risposta del bambino quando chiamato per nome è uno dei più frequenti e precoci segnali che mette in allarme un genitore.
Se il bambino non si volta quando viene pronunciato il suo nome, inizialmente, si può pensare che abbia problemi di udito, ed è quindi opportuno provvedere a effettuare un esame audiometrico. Se questo risulterà negativo, allora la mancata risposta al nome potrebbe essere un segnale da non sottovalutare.
Se chiamiamo un bambino con sviluppo nella norma e gli sorridiamo, lui si volta e ci sorride.
Un bambino con autismo, invece, tende a non girarsi e, anche qualora lo faccia, a non guardarci e non rispondere al nostro sorriso sorridendo a sua volta.
La risposta al proprio nome compare tra i 6 e i 9 mesi, momento in cui l’attenzione per gli oggetti e per le persone viene maggiormente coordinata.
Infatti, quando il bambino esplora un oggetto, se richiamato riconosce uno stimolo e volge l’attenzione verso l’interlocutore.
Talvolta, se sceglie di interagire con entrambi, può mostrare o offrire l’oggetto con cui stava giocando.
Per valutare la presenza o assenza di risposta al richiamo, è possibile dare al bambino un oggetto e una volta che quest’ultimo ha catturato la sua attenzione, da una distanza di circa un metro e alla stessa altezza del bambino, senza farsi vedere, ci si può posizionare dietro di esso e chiamarlo per nome.
Se al primo tentativo non viene data risposta, non bisogna abbattersi, aspettate 3 secondi e fate un secondo tentativo e così anche un terzo.
Nel caso in cui il bambino non vi "prestasse attenzione" o manifestasse uno dei comportamenti di cui abbiamo trattato e di cui tratteremo nella Rubrica CIS, rivolgetevi ad un pediatra e successivamente ad un esperto.
