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"Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile” è il tema scelto quest’anno in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità.

Un tema sicuramente complesso data l’estrema difficoltà di potersi proiettare, allo stato attuale, in un orizzonte temporale di medio e lungo termine. Perché si possa realmente ricostruire occorrerebbe infatti partire da un’analisi articolata che dia un quadro d’insieme, seppur sfaccettato, delle reali condizioni vissute in questo periodo di pandemia da Covid-19. Ad oggi è sicuramente il dato del disagio, sia psichico che materiale, ad emergere in un tempo che ha dovuto ridurre gli spazi della socialità, degli incontri, dello sport e persino di alcuni interventi medici non direttamente finalizzati alla cura del Covid.

In un discorso, breve ma significativo, il Presidente Mattarella ha posto l’accento sulle molteplici dimensioni che “animano” la questione della disabilità: i diritti e il benessere delle persone con disabilità; la cura costante e quotidiana da parte dei familiari troppo spesso dimenticati; l’intervento dei volontari e dei professionisti del settore; l’importanza del mondo dell’associazionismo come costruzione di uno spazio pubblico propositivo attraverso il quale articolare proprio quella progettualità e quella ricostruzione oggi richiamate.

Partendo da quanto accuratamente ricordato dal nostro Presidente della Repubblica, il mondo post-Covid dovrà ricostituire gli spazi pubblici, troppo spesso erosi dalla frammentazione individualistica, dove rinnovate istanze sociali, non solo quelle legate alla disabilità, possano trovare spazio per riflessioni e progettualità.